Criticare a volte sembra inevitabile

da | Ago 22, 2024 | Alchimia Interiore | 4 commenti

Molti genitori criticano i loro figli perché sono preoccupati per il loro futuro. La critica, in questo senso, nasce dal desiderio di proteggere e guidare e, molto spesso, deriva dalle aspettative che i genitori hanno nei confronti dei figli. Anche le esperienze di vita dei genitori influenzano il modo in cui vedono il mondo e, di conseguenza, come giudicano le azioni dei figli. A volte, le critiche riflettono un tentativo di evitare che i figli ripetano gli stessi errori fatti dai genitori. Quante volte pretendiamo che i nostri figli siano sempre al top? E quante volte ci facciamo guidare, spesso inconsapevolmente, dai nostri schemi mentali?

La critica a volte sembra inevitabile.

Si nasconde anche nelle piccole cose di tutti i giorni: un cantante, un paio di pantaloni, un film, il taglio di capelli, un video, gli amici… Quante volte critichiamo i nostri figli? Ma ciò che piace a me non piace a loro e viceversa.

Mi è capitato di confrontarmi proprio su questi punti con i genitori dei ragazzi che seguo nei percorsi di coaching, spesso riguardo anche il tema scuola e compiti. Ma di questo argomento specifico ne parleremo un’altra volta. Il genitore è il primo riferimento e ricopre un ruolo assolutamente fondamentale ed è coinvolto in questo processo di cambiamento.

Quali effetti possono avere le critiche?

Critiche eccessive o non costruttive possono minare l’autostima dei figli. Sentirsi continuamente giudicati può portare a una sensazione di inadeguatezza e insicurezza. Questo influenza negativamente la crescita personale e, di conseguenza, anche la relazione genitore-figlio, alimentando così conflitti e incomprensioni.

Come possiamo trasformarle in critiche costruttive?

Innanzitutto occorre riconoscere che ogni individuo è unico e comprendere che le differenze tra genitori e figli sono normali.

Inoltre, è bene considerare che le scelte e i gusti personali contribuiscono alla formazione della propria identità e unicità.

In pratica: interessati sinceramente, fai domande, ascolta con attenzione e apertura, esprimi i tuoi sentimenti ed emozioni, conosci, comprendi, parla apertamente delle differenze, senza alcun giudizio, mostrando rispetto per le opinioni e i gusti di tuo figlio.

Puoi anche proporre momenti di condivisione ascoltando insieme una musica, o guardando un film che piace a tuo figlio. Può essere un’esperienza positiva, di apertura e connessione, nella quale scoprire, a sorpresa, che quella musica o quel film non sono poi così male…

La critica può riguardare il comportamento oltre che le scelte. Molto spesso quando critichiamo (e lo facciamo più spesso di quanto pensiamo) ci riferiamo alla persona, ovvero usiamo il verbo essere. Come sei disordinato! Sei sempre svogliato! Sei maleducato, sei sgarbato, sei inaffidabile, ecc.

In questo modo stiamo mettendo un’etichetta e stiamo puntando alla sua identità e minando la sua autostima. Riferiamoci solamente al fatto, alla situazione del momento.

“Sei stupido” può trasformarsi in “Hai fatto una cosa stupida”. Possiamo anche focalizzarci sulla possibile soluzione al problema aggiungendo: “Cosa pensi di poter fare adesso?” “Come puoi sistemare questa cosa?”

Questo aiuta a educare “a lungo termine”, a sviluppare una mentalità orientata alla crescita e a imparare a vedere le sfide come opportunità di miglioramento.

Se vuoi condividi qui qual è la tua esperienza, cosa ti ha ispirato maggiormente e cosa vuoi mettere in pratica. Sarò felice di leggerti. 🙂

Per approfondire, puoi contattarmi qui: https://alchimiainteriore.com/coaching-per-ragazzi-e-adolescenti/

4 Commenti

  1. mariarosaria riccio

    …ho letto con attenzione le tue riflessioni e quello che mi è sembrato assai chiaro è che sono proprio i nostri figli ad insegnarci ad essere genitori, rendendoci consapevoli delle nostre fragilità delle nostre pretese-illusioni-sogni…a chi non piacerebbe una felicità totale ed eterna per se sgtessi e ancora di più per i propri figli?…la realtà è poi sempre un’altra e non è detto che in ogni situazione anche la più critica difficile deludente non si nasconda la possibilità di crescere come persone e come genitori sempre…imperfetti…forse quello che più mi aiuta e mi ha aiutato nel mio essere madre è stato ed è proprio accettare la mia inesorabile imperfezione e imparare insieme a loro cosa possiamo fare momento per momento per risolvere le nostre difficoltà, trasformare le sconfitte in apprendimento…ovvio che tutto questo è possibile oggi che sono tutti e quatro adulti e il nostro dialogo che è cominciato dalla culla continua nella nostra rispettiva crescita di persone anche molto diverse che camminano mano nella mano

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    • Anna Sorgente

      Grazie cara Mariarosaria delle tue riflessioni. In particolare colgo e condivido appieno il tuo ultimo pensiero: “…il nostro dialogo, che è cominciato dalla culla, continua nella nostra rispettiva crescita di persone anche molto diverse che camminano mano nella mano”. Costruire e mantenere un dialogo aperto fin da subito è un punto fondamentale e importantissimo! Cominciando dalla culla, anzi, ancora prima! 🙂 Grazie

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    • Mimi' Penone

      Grazie Anna del bell’articolo. Ne condivido molto la positivita’.. I ns figli e i ns giovani hanno bisogno di esempi valoriali, oggi piu’ che mai, in una societa’ cosi’ complessa come la nostra occidentale. Loro ci osservano e capiscono la ns coerenza o incoerenza. Piu’ che di parole hanno bisogno che esse siano seguite da fatti coerenti. Di esplorare insieme, di gioire insieme, di condividere anche il dolore. Quante avventure si possono fare insieme a loro ( anche un libro o un film, una camminata puo’ essere motivo di confronto e di crescita ), ovviamente nel rispetto delle inevitabili diversita’. La critica reciproca allora diventa confronto, non accusa, non giudizio precostruito, ma conoscenza e occasione reciproca di crescita, rinforza la relazione. Purtroppo molti genitori pensano soprattutto al benessere materiale, ma perdono di vista il benessere interiore, fondamento della relazione e di quel meraviglioso viaggio che e’ il rapporto genitore-figlio. E il dialogo diventa un grande assente…

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      • Anna Sorgente

        Grazie cara Mimì dei tuoi commenti sempre ispiranti che offrono altri spunti di riflessione. Il confronto rispettoso e non giudicante è sempre costruttivo e aiuta a conoscersi di più. Continuiamo ad esplorare questo campo infinito…

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