All’età di 34 anni e alla fine della mia seconda gravidanza mi viene diagnosticato un tumore osseo, che poi porterà all’amputazione della gamba sinistra.

Nel giro di poche ore la mia vita viene stravolta proprio nel momento più bello, quello della nascita di una nuova vita.

Una debole luce si fa strada dentro di me, un’intuizione, che aiuta a focalizzarmi sulla nascita della mia bimba e di dare a lei l’accoglienza e tutte le attenzioni che un nascituro merita di avere nonostante la tragica situazione per prendermi cura di me in un secondo momento.

Mentre mi trovo ancora in ospedale e tutto intorno a me è preoccupazione e ansia, mi viene a trovare una persona che fin dalla giovane età per me è stata un punto di riferimento e pronuncia le magiche parole: “di tumore si guarisce, fidati”.

Per me sono state un raggio di sole, la speranza.

Fino a qui mi trovo ancora nel primo passaggio, quello dell’autocommiserazione.

Secondo passaggio: “Cosa posso fare?”

Una diagnosi, anche la peggiore, non è una sentenza di morte

Nessun medico può dire come finirà quindi per me è l’inizio del viaggio.

Ed è il momento che prendo in mano la mia vita con l’utilizzo di strumenti che in un secondo momento ho approfondito con il Percorso di Alchimia Interiore di Miranda Sorgente.  

Arriva anche il giorno dell’amputazione; non è stato facile vedere il mio corpo cambiare e imparare ad accettarlo guardandosi allo specchio amandolo così com’è.

Vivere appieno anche la sfera sessuale, un’energia che ho sperimentato essere guaritrice, è fondamentale per tutti, ancor di più quando si vive una malattia e come nel mio caso anche la conseguente amputazione.

Il corpo comunica con noi, ogni piccolo dolore nasconde una sofferenza e ascoltarla e capirla apre la conoscenza del nostro essere

Le pratiche e gli Strumenti che mi hanno supportato in questa trasformazione sono:

– Condividere con i pari, scegliere le persone che possono sostenerci durante una malattia o un progetto o un sogno.

– Visualizzazione, vedersi guariti o quando raggiungiamo un obiettivo: “come mi sentirò? Che emozioni vivrò?”

– La meditazione, aiuta a comunicare con il corpo e a ricevere intuizioni.

– Dare comandi alla mente, i pensieri della mente vagano, accorgersi e dare un comando aiuta ad uscire dagli schemi della mente che ci allontanano dal presente

– prendersi cura delle parti del corpo doloranti, accarezzare la parte sofferente, dialogarci e ringraziarla.

– Eliminare ciò che è tossico, cibi, cose o la presenza di persone che ci fanno stare male.

– Presenza, dopo avela sperimentata con le stampelle o la protesi, oggi anche nelle azioni della vita quotidiana ho capito che “vivere in presenza è vivere in salute”

– Celebrare, sentirsi grati e celebrare ogni risultato raggiunto, ogni piccola comprensione con un dono, una cena, è il segreto per vivere una vita ricca e felice anche nelle situazioni più difficili.

Carmela Agosta

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