Un uomo osserva curioso la nascita di una farfalla dal bozzolo. La bestiola si contorceva e faceva tentativi immani per liberarsi dall’involucro che la teneva prigioniera: le alette si contraevano e si distendevano con sforzi penosi. L’uomo s’impietosì e con le dita squarciò il bozzolo, afferrò le ali della farfalla e le distese.
Quella farfalla non volò mai.
Era proprio la fatica di uscire dal bozzolo che rendeva robuste ed efficienti le sue ali. L’uomo di buon cuore aveva alleviato la pena e affrettato i tempi, ma l’aveva condannata a strisciare.
Ogni volta che leggo questa storiella mi si stringe il cuore. Dovremmo ricordarci di queste parole nei momenti in cui, per eccesso di buon cuore, impediamo il normale, a volte doloroso ma vitale, processo di crescita di ogni essere vivente.
L’istinto materno di proteggere i figli da difficoltà e disagi è naturale e comprensibile. Vedere il proprio figlio in difficoltà può far nascere il desiderio immediato di intervenire e risolvere il problema. Chiediamoci: dobbiamo necessariamente intervenire e fare ogni cosa così velocemente? A quali possibili conseguenze andiamo incontro?
Quando i figli vengono continuamente aiutati, possono iniziare a dubitare delle proprie capacità, avere una scarsa fiducia in sé creando una dipendenza emotiva dai genitori. Questo impedisce di sviluppare alcune competenze essenziali come la risoluzione dei problemi o la gestione dello stress.
Prima di intervenire, è utile osservare e ascoltare. Se abbiamo a cuore la loro crescita, la cosa migliore è incoraggiarli, dare lo spazio per esprimere i loro pensieri e lasciare che trovino una soluzione da soli, o almeno lasciare che ci provino, con i loro tempi (che non sono i nostri).
Non togliamo tutti i sassi dalla strada dei nostri figli.
Le difficoltà sono un’opportunità di crescita e contribuiscono alla formazione del carattere. Occorre iniziare fin da bambini, dalle piccole cose di ogni giorno, cogliendo con attenzione le situazioni che si presentano. Favoriamo una graduale indipendenza, offrendo l’opportunità di prendere decisioni e affrontare sfide. Piccoli compiti e responsabilità possono preparare i figli a gestire problemi più complessi in futuro. Confucio diceva «Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco» e imparo, aggiungo. All’inizio bisogna investire tempo e pazienza ma certamente avremo un ritorno positivo nel lungo periodo. Un vantaggio che ritroverà a suo favore domani, nella vita adulta.
Prepariamo i nostri figli alla strada e non la strada ai nostri figli
È proprio attraverso le sfide che si cresce e si diventa forti, a volte anche correndo qualche rischio. Quando tutto è facile, senza salite, al primo ostacolo ci si arrende, e il rischio è rimanere lì, apatici, “seduti sul divano” in una sorta di bolla anestetizzata, senza forze né entusiasmo.
Ma i sogni, i desideri del cuore sono là fuori.
Questi aspetti emergono anche durante le sessioni di coaching con i ragazzi che seguo. Ricordo in particolare una ragazza studentessa al liceo: per ogni decisione o scelta, anche la più piccola, dall’aiuto nello studio alla scelta dei vestiti indossare, dalla preferenza di un piatto al ristorante a come rispondere a un messaggio in whatsapp, chiedeva costantemente aiuto della madre. Risultato? Insicurezza, paura, ansia in ogni suo passo. Il coaching alchemico si è rivelato un valido supporto nel cammino verso una maggiore consapevolezza e autonomia (e felicità!) proprio come è stato per questa ragazza.
Essere presenti come supporto e guida piuttosto che come risolutore.
Incoraggiamo i nostri ragazzi a provare, a mettersi in gioco in prima persona, trasmettendo loro fiducia. L’esperienza diretta è fondamentale. Se cadono possono sempre rialzarsi e andare avanti, riconoscendo e facendo appello ai propri punti di forza e alle qualità che ognuno ha.
Scoprirli e avere l’opportunità di metterli in campo è una soddisfazione e una conquista, soprattutto per i ragazzi oggi.
Cosa ti dice la storiella della farfalla? Cosa puoi fare oggi per favorire l’autonomia di tu@ figli@?
Per approfondire puoi contattarmi qui: https://alchimiainteriore.com/coaching-per-ragazzi-e-adolescenti/
Grazie Anna per questo articolo, i miei sono ancora piccoli ma sto dando piccole responsabilità e cauti passi di autonomia cercando così nel tempo di renderli coscienti e capaci di loro stessi negli errori e nelle gioie che troveranno per la loro strada , la farfalla esce dal bozzolo quando e pronta senza forzature e senza pressioni lo stesso vale per i nostri , al momento giusto affronteranno la vita a loro modo , a volte sbagliando a volte cogliendone a pieno l essenza
Spetta a noi dosare il giusto amore e la giusta severità , l eccesso di entrambi può farli solo male .
Grazie e una buona serata
Grazie Pietro del tuo commento, piccole responsabilità oggi contribuiscono a costruire consapevolezza e autonomia. Buon Cammino
Grazie Anna per l’invito che ci fai , mi fai venire in mente quello che diceva WINNICOT,: ESSERE SOLO ALLA PRESENZA DELL’ALTRO” è il dono più prezioso che un genitore può fare al proprio figlio. Essere attenti al nostro delirio di onnipotenza che ci fa dimenticare quanto è importante invece accompagnare i nostri figli, essere per loro, sempre, un punto di riferimento ma non sostituirci alla preziosità della scoperta dei loro talenti occupando uno spazio che non ci appartiene. Non è facile il mio desiderio è che i miei figli siano SEMPRE FELICI, ricordare che perché possano volare è importante che si allenino per rinforzare le ali è fondamentale…allora mi dico attenzione lascia che siano loro a chiedere e non dargli il pesce ma insegna loro a pescare…GRAZIE ancora ANNA
Grazie di questa riflessione Mariarosaria, che riassumo proprio con queste parole: “non dare il pesce pescato ma insegna loro a pescare”. Grazie ancora e buon Cammino.