“Casa mia, casa mia, per piccina che tu sia, tu mi sembri una badia”
da La campanella Adriana Enriques
Questa è una filastrocca che mio papà spesso ripeteva quando ero bambina. In questi giorni, mentre mi sto preparando a tornare a casa dopo una lunga assenza mi è tornata in mente.
Allora ho iniziato a farmi domande sul significato di “casa”.
Da sempre la casa rappresenta il luogo in cui troviamo rifugio dopo una giornata di lavoro o ancora il luogo in cui accogliere amici e parenti. È quindi uno spazio importante della nostra vita.
ALCHIMIA IN AZIONE: COME CONTATTARE LA CASA INTERIORE
Voglio ora raccontarti come questo spazio sia diventato per me alchimia in azione per ricontattare la mia casa interiore.
Negli ultimi dieci anni ho vissuto nella stessa casa non più di due anni, forse anche meno. Erano sempre piccoli traslochi in case arredate e quindi mi trovavo sempre circondata da oggetti scelti da qualcun altro. Devo ammettere che a volte ho trovato cose carine, anche se non incontravano il mio gusto, ma questo fatto è stato abbastanza difficile per me, abituata per una vita a uno spazio intimo, familiare, mio. Detta così può sembrare una cosa da poco conto, invece è molto più profonda di quello che io stessa potessi immaginare.
Ricordo che all’inizio provavo l’euforia del nuovo: nuova città, nuove esperienze… ma quando questa prima fase passava, soprattutto le prime volte, mi rendevo conto di vivere come fossi ospite di qualcuno. E poi chissà quante altre persone ci avevano vissuto prima di me! Tante energie diverse nello stesso spazio!
Fino a quando mi si è chiarito il motivo profondo: l’attaccamento, il trattenere. Nella via alchemica questo per me è stato un passaggio molto importante: vedere come l’esteriorità sia lo specchio della nostra parte più intima soprattutto quando si riferisce a una cosa importante come la casa.
Quindi ho imparato a lasciare andare. Staccandomi dalle cose materiali, ho compreso quanto posso ritenermi grata per aver avuto, in ogni città, una casa che mi accogliesse e riparasse dalla pioggia o dal freddo. Grata per le persone che mi hanno affidato una loro proprietà (e questo è molto bello) di cui prendermi cura come fosse mia, cercando di renderla bella e accogliente con il mio tocco personale, ad esempio con piante o piccoli oggetti.
Per non parlare dell’essenzialità! Non potendo ogni volta trasportare molto, ecco che ho imparato a vivere con le cose essenziali. Quante volte mi è sembrato di non poter proprio fare a meno di qualcosa! E invece ho fatto una scoperta interessante: non si ha bisogno di molto per vivere!
E adesso che sto per lasciare una delle case più belle in cui abbia mai vissuto, sto prendendo coscienza che ho anche una casa dove tornare. E questo mi fa pensare alla mia casa interiore, quella dove trovo tutto ciò che mi occorre, quella da curare e da amare ovunque io sia.
La strada di casa a volte è lunga e faticosa ma quando apriamo quella porta troviamo tutto ciò di cui abbiamo veramente bisogno.
Ci hanno insegnato a prenderci cura della casa fatta di mura e stanze spesso trascurando la nostra vera casa, quella del Cuore quella Interiore quella di chi siamo veramente. Percorso di Alchimia Interiore ti aiuta a conttare lo spazio del cuore.
Perché, mi dico oggi, ho attraversato confini e città? Per imparare a ritrovare la via che porta al mio vero sé, a quella “casa mia casa mia…” che recitava mio padre.
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